Chi sono

Francesco RicciSono di Chieti, anche se per un caso della vita sono nato a Pescara il 10 maggio 1959. Sono sposato con Marisa Di Filippo, medico internista all’Ospedale di Chieti, e ho tre figli, Maria Irene, Pierbruno e Giampaolo.
Dopo essermi laureato in medicina presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, mi sono specializzato in Malattie Infettive. Poi sono partito per l’Africa(1988-1990) dove, insieme a mia moglie, ho trascorso tre anni di volontariato come medico con la responsabilità di un progetto per la promozione della Salute Primaria in un’area remota di quel paese.
È stata un’esperienza che ha segnato la mia vita, spronandomi a continuare il mio impegno nel  volontariato. Dal 1980 mi ero già impegnato in vari settori di esso, con incarichi di responsabilità: Movimento Vincenziano, Unione Medico Missionaria Italiana. Comunque da allora e dopo il ritorno dall’Africa con mia moglie mi occupo di educazione dei giovani ai problemi della “mondialità”.
Nel 1987 ho collaborato primo progetto nella lotta all’AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità.
Dopo aver lavorato presso il Policlinico “A. Gemelli” di Roma dal 1990 al 1996, sono tornato a Chieti presso la Clinica di Malattie Infettive dell’ASL di Chieti.

Il mio impegno politico

Francesco RicciSono un Cattolico. Il mio impegno politico trova fondamento nelle stesse motivazioni che mi hanno portato a partecipare sempre alla vita sociale con particolare attenzione ai più deboli, ai giovani, ai malati, ai popoli più poveri del mondo.

Nel 1996, con un gruppo di amici ho contribuito alla nascita del Comitato Prodi cittadino e sono stato eletto nel Consiglio Comunale: nel 1997 con una lista civica legata ai Comitati Prodi e ai movimenti per l’Ulivo; nel 2000 sono diventato capogruppo dei democratici e, dopo la fusione del PPI, della Margherita.

Nel 2001 mi sono candidato alla Camera dei Deputati ottenendo un risultato di rilievo (circa 28.000 voti nell’intero collegio).

Dal 2004 al 2009 sono stato l’unico consigliere provinciale di Chieti.

La mia esperienza di Sindaco

Francesco RicciIl 22 Aprile 2005 sono stato eletto sindaco di Chieti con il 64,8% dei voti (al ballottaggio).
In questi cinque anni mi sono impegnato per fare di Chieti una Città aperta, attrattiva, disponibile e solidale.

Ho lavorato sulle strade, le scuole, le piazze di Chieti, sui servizi essenziali e sul sociale, che considero una delle funzioni essenziali del Comune.

Sono stato un Sindaco a viso aperto, ho cercato di coinvolgere i miei cittadini. Qualcuno mi chiede perché non sono andato abbastanza sui giornali: a questi rispondo che non fa parte del mio carattere annunciare tre volte l’acquisto dello stesso spazzaneve e che ho voluto risparmiare i soldi del Comune, usarli per la spesa sociale. Poi, da cristiano, mi hanno insegnato a non fare il pavone… e questo ho fatto.

Nel frattempo ho sviluppato la Partecipazione dei Cittadini alle scelte dell’Amministrazione, che mi sembra qualcosa di più solido e vantaggioso per la Città.

Mi sono ripresentato, a viso aperto, con la coscienza tranquilla di chi sa di aver agito onestamente e in maniera competente nell’interesse dei propri Concittadini e per evitare a Chieti la sciagura di essere amministrata da chi è stato il vice, poco considerato, del Sindaco precedente e insieme con coloro che hanno gettato la città nel dissesto finanziario e nell’onta di una Giunta Comunale associata alle patrie galere.

Molti concittadini non hanno apprezzato questo modo di fare e sono stato sonoramente sconfitto: sono convinto comunque che abbiamo piantato le radici del cambiamento nella nostra città. Un cambiamento vero, profondo che può trasformare Chieti da una città di provincia un po’ bacchettona ed ipocrita, in una città aperta, colta, accogliente e solidale. D’altronde dall’altro lato erano tutti uniti contro di noi e ce l’hanno fatta, ma ce la faranno a governare? Se sì come governeranno? Le prime avvisaglie ci dicono che per la nostra città non ci saranno momenti sereni.
Comunque continueremo la nostra battaglia per il cambiamento:  faremo una opposizione ferma, decisa ed intransigente, ma anche propositiva ed aperta allo sviluppo della nostra città.

In questo cammino che ci vedrà minoranza ed opposizione ci vogliamo confrontare con i cittadini ed con tutti loro, quanti ci hanno votato e quanti hanno fatto altre scelte, con l’onestà intellettuale che ci ha sempre contraddistinto volgiamo dare il nostro contributo allo sviluppo della nostra città.