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Giù le mani da Chieti solidale

Il Sindaco Di Primio, a distanza di quasi tre anni dal suo insediamento, continua a praticare il suo sport preferito: puntare il dito verso chi lo ha preceduto e, anziché, pensare a costruire…distrugge!

Abbiamo tutti letto con stupore le sue recenti dichiarazioni sulla A.S.M.“Chieti Solidale”: “Con più note ho già rilevato carenze e necessarie modifiche da apportare per migliorare e rendere efficiente Chieti Solidale, costruita dal Centrosinistra per essere un carrozzone che non tiene conto delle leggi del mercato e che, quindi, finisce per gravare sulle casse pubbliche”.

Ma non pago delle esternazioni a mezzo stampa, pare che Di Primio gli stessi concetti li abbia ribaditi, presenti anche gli Assessori Di Matteo e D’Ingiullo, in una riunione tenuta nei giorni scorsi con le OO.SS. convocate per discutere i mancati trasferimenti del Comune alla Chieti Solidale. Inoltre, in aggiunta alle affermazioni soprariportate, pare che il Sindaco e l’Assessore Di Matteo abbiano espresso la chiara volontà dell’amministrazione di cancellare alcuni servizi per carenza di liquidità.

Questo ci preoccupa molto! Fino a quando si rimane nel limite della propaganda spicciola, che piace tanto a questo Sindaco, si può anche soprassedere, ma quando si fanno affermazioni così gravi ad un tavolo di lavoro con i rappresentanti dei lavoratori la cosa diventa più seria e non si può tacere.

Il “carrozzone”, come lo chiama lui, dal 2007 ha provveduto ad assicurare, oltre che la gestione delle tre farmacie comunali –da sempre fiore all’occhiello dell’Azienda- tutti i servizi socio-educativi e socio-assistenziali della Città.

Gli operatori (circa 180) assunti con selezioni ad evidenza pubblica -che hanno tenuto in debito conto l’esperienza ed i titoli di studio- hanno un livello di professionalità elevatissimo riconosciuto sia dall’utenza che dagli altri Enti pubblici coinvolti nella gestione (ASL e Istituzioni scolastiche).

Contrariamente a quanto avveniva in passato, nel corso di questi ultimi sei anni i lavoratori hanno goduto di una situazione lavorativa stabile, di versamenti contributivi appropriati pur percependo una retribuzione inferiore, per la gran parte, alla professionalità posseduta.

Non tutti i cittadini di Chieti sanno (ma a questo punto riteniamo non lo sappia neanche il Sindaco Di Primio) che la quasi totalità di questi lavoratori assicurano i tanti servizi loro affidati con un compenso di 6 (sei) euro netti ad ora, pur possedendo una ormai consolidata esperienza lavorativa oltre a lauree e specializzazioni guadagnate con sacrificio.

Ma di quali leggi di mercato ciancia Di Primio? Quelle che favoriscono assunzioni precarie con retribuzioni da fame e senza il dovuto versamento contributivo?

Questo è il passato, a tutti noto, che riteniamo non possa e non debba riaffermarsi in questa Città e che combatteremo ad ogni costo!

Oltretutto non sta né a lui, né alla sua Giunta decidere se i servizi vadano affidati all’Azienda Speciale o ad altri operatori esterni; questo è compito esclusivo del Consiglio Comunale!

Il Sindaco Di Primio, invece di continuare a dire queste fesserie e buttare la croce addosso a chi con grande fatica lavora seriamente all’interno dell’Azienda per assicurare servizi fondamentali per l’utenza svantaggiata, pensi a trasferire all’A.S.M. le risorse stanziate dal Consiglio Comunale nel Piano di zona e nei Bilanci di Previsione dell’Ente, nel rispetto delle scadenze fissate nei Contratti di servizio stipulati, e lasci agli Organi competenti la valutazione sulla congruità e qualità dei servizi prestati dall’Azienda.